PROGETTO MONTAGNA

Di cosa si tratta?

Tutti noi veniamo dalle montagne. L’uomo è sceso in pianura solo per carenza di spazi. La pianura è stata per millenni malsana e malarica ed è il luogo in cui le acque provenienti dalla montagna diventano stagnanti ed in questi ultimi secoli essa è stata sfruttata in modo indicibile, diventando zona di un’economia prima mercantilistica poi capitalistica, distruttiva del territorio e dei rapporti umani. La montagna nel frattempo si è spopolata, le comunità si sono svuotate e l’ambiente che si era conservato miracolosamente lungo i millenni, pian piano si è degradato.

Laddove la presenza dell’uomo non ha conservato un equilibrio tra boschi, pascoli, zone coltivate e zone selvagge, l’ambiente é stato divorato dai rovi e dal bosco invasivo, ricoprendo i muretti a secco e i lembi di terra che creavano preziosi microhabitat. L’incuria dell’uomo ha fatto sì che le fonti d’acqua si esaurissero e la montagna cominciasse a crollare. E’ iniziato così un processo irreversibile di abbandono da un lato e di utilizzo della montagna solo per il tempo libero, dall’altro.

Riteniamo sia necessario per il nostro benessere, ritornare, se pure in punta di piedi, a ricostruire un tessuto di attività economiche, e di relazioni umane in questi ambienti così preziosi. Vicino a noi, nel veneziano, ci sono l’Alpago e Il Cansiglio. Questi due ambienti magici compresi tra la pianura, la zona dei laghi e le Dolomiti, pian piano sta diventando totalmente abbandonato, o zona di seconde case. 

E’ proprio lì che noi cerchiamo di riportare invece una micro agricoltura che pur basata sul rispetto e la conoscenza dell’ambiente e degli animali, cerchi di riportare delle attività agricole in territori in cui stanno sparendo. Naturalmente, questo prevede un coinvolgimento di giovani o persone che vogliono intraprendere questo percorso di cambiamento a ritroso. Si tratta di un’esperienza molto dura e quindi ci si deve abituare ad un lavoro continuo e spesso fatto nel silenzio o in compagnia dei soli animali.

Gli animali saranno i nostri grandi alleati, noi abbiamo incominciato già portando dei cavalli due anni fa e stiamo cominciando un piccolo allevamento di capre, perché i cavalli sono adatti ai pascoli intermedi ricchi di erba. Sono invece meno adatti a quelli ripidi vicino alle cime che sono infatti i migliori per le capre. Le capre che abbiamo scelto sono le camosciate delle Alpi che sono le più adatte al territorio.
Naturalmente non sarà un allevamento intensivo volto allo sfruttamento dell’animale, ma al contrario le capre diventeranno le nostre alleate nel gestire il territorio e nel permetterci di fare assaggiare il loro formaggio alle persone che verranno a trovarci.

Per questo progetto abbiamo bisogno di un minimo di risorse economiche e quindi chiediamo il vostro supporto. Il progetto continuerà naturalmente con varie altre fasi anche legate all’utilizzo del legno. In montagna da sempre si è maestri nella lavorazione del legno e nell’utilizzo di tutte quelle essenze che crescono spontanee: aromatiche, officinali, bacche e anche qualche piccola forma di coltivazione di piante adatte a questo ambiente. Il progetto montagna vuole fare crescere piccole comunità consapevoli di famiglie con bambini che non hanno paura di abbandonare la città e quindi sarà a contatto con esperienze di co-housing e di collaborazione anche all’interno di borghi

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